Una calcolatrice è una macchina che permette di svolgere le operazioni dell’aritmetica: somma, sottrazione, moltiplicazione e divisione, ma anche estrazioni di radici quadrate o persino cubiche, anche se con metodi di approssimazione successiva. Tutte le macchine di questa sezione sono in grado di svolgere (o, quantomeno, aiutare a svolgere) queste operazioni.
Il termine “digitale” è venuto alla ribalta con la diffusione dell’informatica elettronica e, nel linguaggio comune, è diventato sinonimo di essa. La parola “analogico”, invece, sembra oggi indicare qualunque cosa che non abbia a che fare con l’utilizzo dei computer elettronici. Ma, in senso tecnico, un dispositivo che memorizza e/o manipola l’informazione sotto forma di elementi discreti (come i numeri naturali o le lettere dell’alfabeto) è “digitale”, mente se usa grandezze continue è “analogico”. Un disco in vinile è analogico, mentre un Compact Disc è digitale. La vecchia televisione a tubo catodico era analogica, quella moderna a LED è digitale. Un libro cartaceo, invece, è digitale quanto un eBook (almeno in senso tecnico).
E digitali sono anche queste calcolatrici, che usano ruote dentate a dieci posizioni per rappresentare le cifre di un numero e svolgono i calcoli in modi simili ai moderni calcolatori elettronici, seppure usando dispositivi meccanici invece che transistor.
Digitale non è nemmeno sinonimo di “binario”, anche se oggi tutti i computer elettronici sono binari (usano, cioè, solo le cifre 0 e 1). Le macchine di questa sezione, e tutte le altre coeve qui non rappresentate, usano invece la base 10, la stessa che usiamo noi tutti i giorni, sia per memorizzare i numeri che per svolgere le operazioni. La base 10 fu usata fino agli albori dell’informatica moderna, anche dai primi grandi elaboratori elettronici come l’ENIAC (1945) e le macchine commerciali dell’IBM, dall’IBM 650 (1954) all’IBM 7070 (1958).
Si noti come, qui sopra, abbiamo sempre sottolineato elettronico quando volevamo riferirci ai computer moderni. I computer esistevano anche all’epoca delle prime macchine esposte in questa sala, e persino prima, ma erano umani: “computer”, infatti, era il nome di chi svolgeva per lavoro lunghe serie di calcoli, preordinati su appositi “fogli di calcolo” da scienziati e ingegneri. I più fortunati potevano aiutarsi con qualcuna di queste calcolatrici.